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L'universo poetico di Sukrita Paul Kumar ricorda quelle divinità indiane sgargianti e severe insieme, con tante braccia e tanti strumenti magici a loro disposizione: abilmente, l'autrice spazia da temi ancora difficili, come l'omosessualità in India, o il rapporto spinoso con la storia e il passato coloniale (come nella poesia dedicata a Vasco de Gama). La narrazione poetica si sposta poi ad Hanoi, in Vietnam, accarezza elegantemente fiori di loto e pagode, parla con Buddha e ritorna a duellare con le antiche pietre dei templi indiani, dove cani e pietre si uniscono nella confraternita della sofferenza e della gioia. Penna acuta, sagace, imprevedibile nelle metafore e negli argomenti, Sukrita Paul Kumar esorta il lettore a compiere un viaggio oltre il tempo e lo spazio, la vita e la morte, in una dimensione in cui le parole sono entità vive e galleggiano nell'anima comune che ci unisce tutti, animali, umani, creature celesti.